centro di Epatogastroenterologia e Nutrizione s.a.s. di G. Di Bella

PANCREAS

Il pancreas è una voluminosa ghiandola annessa all’ apparato digerente. Esso è costituito da una parte esocrina ed una parte endocrina. La sua principale funzione è quella di produrre succo pancreatico (parte esocrina), insulina e glucagone (parte endocrina). Il succo pancreatico ha la funzione di digerire alcune sostanze nell’ intestino tenue, mentre l’ insulina ed il glucagone sono ormoni essenziali nella funzione di regolazione della concetrazione di glucosio nel sangue.

DEFINIZIONE -- La pancreatite acuta è una flogosi acuta del pancreas, causata dall'attivazione enzimatica intrapancreatica e caratterizzata all'esordio da dolore addominale con aumento degli enzimi pancreatici nel sangue e nelle urine.

CAUSE -- I fattori che possono essere implicati sono numerosi. I più frequenti sono rappresentati dalla litiasi biliare (16 – 70%) e dall’alcolismo (4 – 60%). Queste due condizioni sono da sole responsabili del 60 – 90% di tutte le pancreatiti acute. Altre cause possono essere le forme secondarie a manovre terapeutiche o diagnostiche invasive (colangiografia retrograda, angiobiopsia pancreatica). Non esiste comunque relazione tra l'eziologia e la gravità.

GENERALITA' --Sintomi -- Il dolore intenso, che raggiunge la sua massima intensità in poco tempo, mantenendosi al livello più elevato anche per 48 ore. La localizzazione è epi-mesogastrica, con irradiazione ai fianchi (dolore a sbarra) e al dorso (dolore a cintura); in genere peggiora in posizione supina, mentre migliora se il paziente assume posizione fetale o semiseduta. Segue per frequenza il vomito: compare insieme al dolore, inizialmente riflesso, alimentare, quindi da ileo paralitico. Un terzo gruppo di segni e sintomi deriva dall’ileo paralitico, secondario alla peritonite: addome disteso, scarsamente trattabile, ipoperistaltico, dolente alla palpazione. I sintomi generali sono tanto più evidenti quanto più grave è le forma di pancreatite. Il sensorio appare obnubilato. Subittero o ittero, quando presenti, possono indicare una genesi biliare, oppure compressione coledocica da parte della testa del pancreas. La febbre inizialmente incostante, in seguito può indicare l’infezione di focolai necrotici. Frequente è la tachicardia, dovuta ad ipovolemia. Possono rivelarsi tachipnea o dispnea, nelle prime fasi sono secondarie al dolore, all’iperpiressia e tardivamente conseguenti ad un’insufficienza respiratoria. Altri sintomi sono quelli di versamento pleurico, specialmente a destra (30%).

DIAGNOSI -- La clinica va interpretata alla luce dell’anamnesi (spesso positiva per litiasi biliare, etilismo, o per recente abuso alimentare o alcolico) del laboratorio e soprattutto della diagnostica di “imaging”. Va differenziata da un’ulcera peptica perforata, dall'occlusione intestinale, dall'appendicite acuta, dall'infarto mesenterico, dall'infarto miocardico, dall'aneurisma aortico in rottura. Fra gli esami di laboratorio, l’amilasi è il meno specifico degli enzimi, ma è molto sensibile. Essendo più sensibili che specifiche sono più utili per escludere la pancreatite che per diagnosticarla; sono infatti aumentate in corso di parotiti, perforazione gastrica o duodenale, neoplasie polmonari, celiachia. La lipasi è più specifica e andrebbe utilizzata con maggior frequenza. L' ecotomografia, la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica consentono: la conferma diagnostica della malattia, la definizione morfologica del danno, la valutazione del grado di diffusione peripancreatica, la ricerca di complicanze ed il controllo evolutivo a distanza.

DEFINIZIONE -- La pancreatite cronica è un malattia infiammatoria cronica del pancreas, che può manifestarsi sotto forma di episodio di riacutizzazione a carico di un pancreas già precedentemente interessato da processi infiammatori, oppure come danno cronico che si manifesta clinicamente con dolore addominale persistente e malassorbimento.

CAUSE -- Le cause della pancreatite cronica sono praticamente le stesse della pancreatite acuta. Cause comuni sono costituite pertanto da: calcoli, abuso di alcol, ipertrigliceridemia. Nel caso di una pancreatite cronica alcolica è stato ipotizzato che l'alterazione iniziale sia costituita dalla precipitazione di proteine (probabilmente enzimi) nel lume dei dotti. L'ostruzione duttale causerebbe così dilatazione del lume, atrofia diffusa delle cellule acinose, fibrosi e calcificazione dei tappi proteici.

GENERALITA' -- I sintomi della pancreatite cronica sono simili a quelli della pancreatite acuta. Il dolore addominale può esser continuo, intermittente o addirittura assente. Viene riferito dal paziente come un dolore epigastrico, irradiantesi al dorso ("dolore a sbarra"); ma in alcuni casi ha una presentazione atipica. Può infatti essere riferito posteriormente , nei quadranti di destra e di sinistra o a tutto l'addome superiore. Si tratta di un dolore viscerale, profondo, persistente, non responsivo all'assunzione di antiacidi; è inoltre escerbato da un pasto ricco di grassi e dll'assunzione di alcol. Sintomi di malassorbimento sono costituiti da: steatorrea (emissione di feci grasse), azotorrea, perdita di peso ed alterazioni dell'alvo. Il diabete è un sintomo caratteristico della malattia in fase avanzata. L'ittero è dovuto ad edema della testa del pancreas, che determina compressione della porzione intrapancreatica del dotto coledoco.

DIAGNOSI -- Si deve indagare sulla storia di abuso di alcool. Il dosaggio di amilasi e lipasi, che deve sempre essere effettuato, può non rivelare alterazioni anche se di solito l'aumento delle concentrazioni sieriche di questri enzimi è associato alle crisi dolorose. L'ecografia è di prima scelta soprattutto in soggetti magri. Può essere difficile nei soggetti obesi o quando è presente intenso meteorismo. La TAC può rilvelare una diffusa atrofia del parenchima ma più spesso riesce ad evidenziare solo una dilatazione del dotto di Wirsung. L'ecoendoscopia può essere utile nella diagnosi differenziale delle masse pancreatiche.

COMPLICANZE -- Pseudocisti da ritenzione - Ascite pancreatica - Fistola pancreatica - Riduzione di peso (per il malassorbimento) - Trombosi dell'arteria e/o vena splenica e conseguente ipertensione portale - Ittero ostruttivo in presenza di common channel.

DEFINIZIONE -- Gli adenocarcinomi del pancreas esocrino originano dalle cellule duttali nove volte più frequentemente che dalle cellule acinose; l'80% di essi origina nella testa della ghiandola.

CAUSE -- I fattori di rischio sono rappresentati dall’ età (il tumore è raro prima dei 40 anni ed aumenta dopo i 60), dal sesso (1,5-2 volte più frequente negli uomini), il tabagismo ed il diabete (soprattutto per le donne) ed infine il tumore è più frequente nei soggetti affetti da pancreatite cronica.

GENERALITA' -- I sintomi si presentano tardivamente nel corso della malattia; al momento della diagnosi, il 90% dei pazienti ha un tumore che si è diffuso localmente coinvolgendo direttamente le strutture retroperitoneali, si è diffuso ai linfonodi regionali o ha metastatizzato al fegato o ai polmoni. Il calo ponderale e il dolore addominale si verificano nella maggior parte dei pazienti che presenta una malattia avanzata. Gli adenocarcinomi possono produrre un ittero ostruttivo e, se si localizzano nel corpo e nella coda, un'ostruzione della vena splenica, una splenomegalia, varici gastriche ed esofagee e un'emorragia GI. La maggior parte dei pazienti lamenta un forte dolore ingravescente, riferito ai quadranti superiori dell'addome, che di solito si irradia posteriormente, al dorso.

DIAGNOSI -- Gli esami di laboratorio sono spesso normali. Se sono presenti metastasi epatiche o un'ostruzione della via biliare, si può avere un aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubinemia. Nel 25-50% dei pazienti si ha un'iperglicemia. I markers tumorali Ca 19-9, CA 50, l'antigene carcinoembrionario, non sono attendibili: spesso non sono elevati nel cancro del pancreas localizzato mentre possono essere elevati in pazienti con cancri non pancreatici. Alcune volte, possono aiutare a confermare la diagnosi di cancro del pancreas, a distinguere tra malattia pancreatica benigna e maligna e nel trattamento dei pazienti con cancro, poiché un loro aumento ingravescente durante il decorso della neoplasia diagnosticata, ne indica la progressione. La procedura diagnostica più accurata e più efficace dal punto di vista dei costi è la TC che permette anche la stadiazione del tumore. Se la TC mostra un tumore resecabile o non evidenzia alcun tumore, si esegue un' ecografia endoscopica per stadiare la malattia o identificare i piccoli tumori non visibili alla TC. Gli altri esami più comunemente usati sono l'ecografia e la pancreatografia retrograda endoscopica. La RMN non è più accurata della TC. In situazioni particolari, ci può essere l'indicazione a una laparotomia esplorativa.

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